Un lago di ricordi

Ho capito che i ricordi vanno creati, costruiti. Non capitano per caso.

Nel lungo week end appena trascorso Silvia ed io abbiamo deciso di crearne un po’, con un bel viaggetto di famiglia. Il primo vero viaggio di noi quattro, escludendo le scorse ferie estive al mare, trascorse nel medesimo posto che frequentiamo da qualche anno a questa parte.

E così ci siamo concessi un bel viaggio sul lago di Como, a Bellagio, considerata come la perla del lago. Direi anche giustamente, anche se di altre perle ne abbiamo viste molte.
Non descriverò quello che abbiamo visitato o come abbiamo trascorso questa piccola ma meritata avventura, altrimenti questo post diventerebbe il tema delle elementari “Racconta come hai trascorso le vacanze”.
Mi limiterò a raccogliere le immagini più significative, quelle che metterò nella mia personale scatola dei ricordi, che un giorno sperò arriverà ai miei figli.

Voglio ricordarmi del primo giro in motonave con Lorenzo. Trattenerti a forza dallo sporgerti dal parapetto per vedere l’acqua filare sotto di noi. Guardarti emozionato, incuriosito, eccitato. Indicare le barche, le altre navi, gli aerei e tutto quello che si affacciava sul lago, chiamando ogni cosa per nome, come un ripasso per il tuo piccolo vocabolario che finalmente si sta popolando di tante parole nuove.
Dormire col viso appoggiato sulle mie gambe, durante il viaggio di ritorno dopo pranzo; la stanchezza per la lunga camminata, il cullare delle onde, il ronzio del motore della nave e il caldo sole quasi estivo ti hanno fatto letteralmente crollare dal sonno. Abbiamo dovuto caricarti sul passeggino, traslocando Matteo nel marsupio, e scarrozzarti per le salite di ciottoli di Varenna, completamente senza sensi. Ma nonostante la fatica, è bello vedere quando il tuo ometto, che cresce a vista d’occhio, ritorna cucciolo e cade fra le braccia di Morfeo come un piccolo neonato.

Il nasino arrossato di Matteo, rosso per il raffreddore, rosso per avere preso il tuo primo sole. Già hai un visino adorabile, che ti fa perdonare tutte le marachelle che combini, comprese le ultime tre notti insonni a cui hai costretto mamma e papà… ma col nasino rosso, come un nanetto ubriaco, con la tua berrettina e il tuo ciuccio, sei proprio simpatico.
Mi è piaciuto portarti in giro come mamma canguro, per viuzze e salite, scostando sempre la tua onnipresente manina che vuole agguantare la macchina fotografica quando papà decide di fare una foto.

Il risveglio nell’appartamento. Lorenzo caricato a molla che salta senza sosta nel lettone come su un tappeto elastico mentre guarda i suoi cartoni preferiti, Matteo che nonostante la notte insonne è fresco come una rosa e mangia tranquillo il suo biscotto, Silvia che come un giocoliere prepara la colazione per tutti.

I due fratellini che finalmente per una volta interagiscono civilmente fra loro e addirittura si divertono insieme.
Matteo sul passeggino e Lorenzo che si nasconde e gli fa “Bu!” scatenando il tipico riso a scroscio dei bambini. Una risata contagiosa, tanto da generare l’attenzione e la simpatia dei turisti che condividevano il nostro stesso prato. Che bello vedervi giocare insieme così!

La piacevole fatica. Non abbiamo scelto un posto facile per una vacanza con i bambini. Salite, percorsi nel bosco, stretti vicoli, gradini, ciottolato, assenza di parcheggi ci hanno dato filo da torcere, mettendo seriamente alla prova la nostra vacanza. Abbiamo dovuto faticare molto per avanzare con i passeggini, a volte caricandoli letteralmente in braccio quando proprio non c’era altro modo; non parliamo poi delle operazioni di carico e scarico dell’auto (e un grazie retorico ai vigili urbani, per la tempestiva multa in parcheggio per una sosta di 10 minuti mentre scaricavo bambini piangenti con un magazzino sulle spalle). Una vera fatica fisica: fare i genitori a volte è davvero un lavoro stancante.
Tuttavia poche cose ci hanno fermato, e insieme Silvia ed io siamo riusciti, cooperando da vera famiglia, a compiere imprese titaniche. Un grazie a Lorenzo che si è rivelato un gran camminatore, riuscendo in percorsi dove faticavano anche gli adulti; un grazie anche a Matteo, che nonostante tutto si è fatto scarrozzare nei posti più disparati, tra i terreni più sconnessi.

E infine vorrei ricordare il viaggio. L’andata e il ritorno: ricca di aspettative la prima, pieno di bei pensieri il secondo. Una piccola spedizione, pronti per la conquista di qualcosa da vivere e condividere, organizzati ma aperti agli imprevisti. Siamo stati veramente bene insieme: dovremo rifarlo al più presto, dovremo rifarlo più spesso.

Per ora chiudo la scatola dei ricordi, augurandomi di poterla riaprire fra non molto tempo, per qualche nuova, piccola ma grande avventura insieme.

Da famiglia.

 

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