Finalmente una domenica diversa dal solito, una domenica “attiva”: per una volta (dopo l’infinita serie di week-end di segregazione causa influenze di varia natura) siamo riusciti a ritagliarci un po’ di tempo da dedicare a noi stessi, alla famiglia, ai bambini.
Siamo andati a fare un giretto al Model Expo a Verona, fiera del modellismo, specialmente per cercare di coinvolgere Lorenzo in qualcosa che lo appassiona, ad esempio i suoi amati camion. Che puntualmente non ha calcolato nemmeno di striscio.
E così, passeggini alla mano, abbiamo visitato i vari padiglioni, districandoci fra la massa di persone che affollava gli spazi, passando tra modellini di auto, treni, macchine movimento terra, camion, carri armati, navi, droni e costruzioni Lego.
Fra tutto, Lorenzo però è stato attirato dalle corse drift, tanto da non volersi più staccare dalle transenne che circondavano il circuito, aggrappato con forza per non farsi portare via. Anche Matteo sembrava incuriosito, seguendo con occhi indagatori quelle automobiline che si inseguivano senza sosta.
Solo un’altra cosa è riuscita a sviare Lorenzo da quel circuito: la grande piscina dove navigavano barche e navi, e soprattutto il simpaticissimo minion che sfrecciava sull’overcraft tra le altre imbarcazioni. Quel piccolo esserino giallo che volava sull’acqua accendeva gli occhi di Lorenzo, che rideva e “batteva le ali” dalla felicità, seguendolo con lo sguardo senza mai stancarsi di guardarlo.
La nostra giornata è stata un andirivieni fra i padiglioni, ma sempre tornando e ritornando nei due luoghi del delitto, perché le parole d’ordine, che Lorenzo ripeteva sempre, erano “corse!” e “barche!”.
Specialmente “corse!”. Anche nei giorni successivi.
Continuamente.