Ci sono dei momenti così belli nella vita di un genitore che ripagano tutte le fatiche, le difficoltà e i momenti bui che si incontrano in questa magica ma tortuosa esperienza.
Mi piace guardarvi ridere, a volte ridendo con voi, a volte osservandovi in disparte, facendomi piccolo piccolo, per non voler incautamente rovinare il momento.
Guardo Matteo, ridere mentre balliamo a tempo di musica, col suo piccolo dentino che appena spunta dalla boccuccia a cuoricino. Lo guardo ridere quando a tavola giochiamo a nascondino dietro le bottiglie, lo guardo ridere quando appena sveglio, con i suoi riccioli biondi tutti sudati e le guanciotte arrosate, vede le facce amiche di mamma e papà.
Guardo ridere Lorenzo mentre dopo l’ennesima replica del suo cartone preferito riesce ancora a stupirsi e a divertirsi, lo guardo ridere quando giochiamo a fare la lotta, o gli facciamo il solletico, lo guardo ridere quando giochiamo a palla, e lui la lancia in modo che io non riesca a prenderla.
Guardo ridere Silvia, mentre gioca con i bimbi, e loro giocano con lei. La guardo ridere quando si nasconde e si fa cercare, quando rincorre Lorenzo o si fa fare le pernacchie sulle braccia da Matteo.
E poi guardo me, e vedo un uomo fortunato ad avere una famiglia così: così viva, vivace, così… la mia.