Ho sempre pensato che non ne sarei stato capace, che non è nelle mie corde, che “io non faccio queste cose”, che non sarei stato bravo.
Forse per la mia paura di mettermi in gioco, o per la mia timidezza, o per non vedermi nel ruolo.
No, non mi immaginavo proprio a raccontare le favole della buona notte ai miei figli; ho sempre pensato che sarebbe stato un argomento a completo appannaggio della mamma: si sa, le donne sono più adatte per queste cose.
Invece mio caro Lorenzo sei riuscito anche in questo intento: una storia ogni sera prima di dormire, raccontata dal tuo papà.
Ti confido un segreto… è nato come un tentativo per cercare di tranquillizzarti e metterti a dormire un po’ più presto; stavi cominciando a fare un po’ troppo tardi la sera, e al mattino ti devi svegliare presto. Ma ovviamente un bambino di 2 anni e mezzo a queste cose non ci fa caso!
Però ad essere sincero, a papà questa cosa piace.
E’ un momento tutto per noi, tutti e due sdraiati sul tuo lettino, nella tua cameretta al buio, fianco a fianco alla sola lucina della tua nuvoletta Moffy, a leggere la tua storia preferita, quella di orsetto che vuole diventare grande. E in questa intimità, in questo esserti così amico e compagno, papà ha capito quanto stupido era. Perché genitori non si nasce, si diventa, e sono proprio i figli a renderti speciale, a farti vincere le tue paure, le tue incertezze, a farti diventare una persona migliore.
E anche se devo sacrificare ogni sera ulteriore tempo per riuscire a farti dormire, sono felice di farlo. Mi ripagano quei tuoi occhi che brillano di felicità nel vedermi accovacciato nel tuo lettino, la curiosità che dimostri nel girare le pagine del libro, la complicità che abbiamo nel fare una cosa tutta nostra.
Grazie Lorenzo per non dormire.
(ma cerca di farlo)